CHI SONO
Nota Biografia
Filippo Briccoli (classe 1934) nativo di Brisighella, si è trasferito a Ravenna nel 1965.
Ha frequentato gli studi classici e si è iscritto all’Università, abbandonata poi per necessità familiari.
Successivamente ha conseguito il diploma di Abilitazione Magistrale e ha frequentato un corso di Biblioteconomia sotto la guida dotta dell’eminente studioso Piero Zama nella Biblioteca Comunale di Faenza. Contemporaneamente un corso di musica e canto (praticato già a dieci anni come voce bianca) l’ha spinto a frequentare per quasi 70 anni i teatri dell’Italia centrosettentrionale compreso il Gran Teatro La Fenice di Venezia, a lui legato da un lungo, familiare abbonamento.
Risalgono agli anni liceali i primi interessi culturali e le prime ricerche di immagini e oggetti riguardanti l’iconografia popolare cristiana e la musica lirica, nel tempo confluiti in una vera biblioteca ed esposti in numerose mostre collettive e personali.
Una prima parte dei libretti d’opera e degli spartiti musicali acquisiti (titoli rari e unici) è stata pubblicata in internet (Opac Sbn) nel 1987 a seguito di disposizione ministeriale dalla Biblioteca Nazionale Braidense di Milano, nella categoria ‘Biblioteche Musicali Italiane’ con la sigla RISM: I-Rabriccoli: operazione eseguita grazie allo spontaneo intervento e ai suggerimenti di vari studiosi tra cui Luigi Inzaghi e Duilio Frassoni musicologi e ricercatori. Successivamente l’intera collezione denominata RA 0063 Biblioteca privata Filippo Briccoli è stata trascritta nel Catalogo delle Biblioteche d’Italia, Emilia-Romagna-II, a cura del Ministero dei beni e delle attività culturali, Roma, 2003, in collaborazione con la Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna.
Briccoli fa parte fin dalla fondazione dell’Associazione culturale La Memoria storica di Brisighella “I Naldi – Gli Spada”, come socio e come iniziale membro del Comitato Scientifico nel “Settore Radici Religiose”.
Attualmente continua ancora a svolgere un lunghissimo volontariato a Ravenna in ambito diocesano iniziato con programmi di musica lirica presso “Ravegnana Radio” nel 1978 (anno della sua costituzione) terminato 1992 quando, alle stesse condizioni, ha continuato il servizio prima nella biblioteca del Seminario Arcivescovile poi nell’attuale Biblioteca Diocesana. Ora, passato all’Archivio storico diocesano controlla e ordina, per disposizione dell’Arcivescovo Mons. Lorenzo Ghizzoni, il vasto, prezioso deposito di musica sacra appartenente alla Schola Cantorum del Duomo di Ravenna.
Ha collaborato al volume Gli incunaboli e le cinquecentine del Seminario arcivescovile di Ravenna. Catalogo a cura di Zita Zanardi, Schede di Filippo Briccoli, Introduzione storica di Claudia Giuliani. Longo editore, Ravenna, 2003.
Con Antonella Alpi ha realizzato il libro Pieve del Thò, ieri-oggi-domani. Edizioni Moderna, 2011. Nell’aprile del 2010 ha allestito in Piazza del Popolo nelle vetrine della Cassa di Risparmio di Ravenna una importante mostra di rari cimeli musicali riguardanti il mondo dell’opera in Italia e a Ravenna (Teatro Alighieri), dai primi anni dell’Ottocento al secondo dopoguerra del secolo scorso, intitolata Ripensando il bel canto. Voci, volti, ricordi tra il Teatro Alighieri e ribalta internazionale.
Due anni dopo, in seguito a un’esposizione di particolari e originalissime iconografie religiose manufatte (secoli XVII–XX, prima metà), ospitata nel novembre 2010 nei medesimi locali della Cassa, ha pubblicato, con il contributo finanziario della Fondazione Cassa di Ravenna, il libro L’ornamento dell’anima, un percorso tra immagini e oggetti della devozione. La collezione Filippo Briccoli.
Nel 2017 ha pubblicato la monografia Pia Tassinari. Una vita per il canto: profilo biografico e artistico del celebre soprano modiglianese.
Nel 2017 l’Accademia degli Incamminati di Modigliana l’ha invitato e iscritto come socio nella prestigiosa associazione culturale.
Sommario
1 – Cineraria fiorita, disegno a matita.
2 – Particolare dello Sposalizio della Vergine; prova a matita.
3 – 5. Un copista sui generis fuori tempo e fuori luogo. Nel 1956 non era facile trovare in certe località degli album a con particolari arie e duetti di opere liriche.
All’epoca sarebbe stato più semplice usare, a scopo didattico, le stesse romanze stampate negli spartiti delle opere complete ma i relativi proprietari non si mostravano entusiasti.
Era una situazione piuttosto incresciosa per aggirare la quale il Maestro di un corso musicale cercava di convincere gli allevi a trascrivere a mano proprio le arie di quegli spartiti. Fatiche inutili, purtroppo, perché quasi sempre le improvvisate trascrizioni fatte da mani inesperte risultavano indecifrabili.
Senza aspettamela, la proposta arrivò anche a chi scrive bisognoso com’era di studiare e cantare brani difficilmente reperibili, con la raccomandazione «trascrizioni corrette e leggibili» il più possibile.
Non mi fossi mai cimentato in siffatta impresa in quell’estate! I brani ricopiati, lodati oltre ogni dire non solo dal Maestro, diventarono 13 (compreso il lungo duetto “Bimba dagli occhi pieni di malia”, finale atto primo della Madama Butterfly di Giacomo Puccini) spalmati su 70 pagine musicali… Ora però non mi dispiacciono.
3 – Pagina musicale a stampa con una romanza dell’opera Mignon di A. Thomas, edita da Ricordi, Milano.
4 – La stessa pagina identica nei caratteri e nei difficili segni musicali, è stata ricopiata a mano ne1956 su un nuovo foglio pentagrammato.
5 – Altra pagina d’opera ricopiata a mano (testo e musica) da uno spartito a stampa edito da Ricordi, Milano.
6 – Una mia lobelia.
1 – Cineraria ibrida a grandi fiori – 1952
2 – Particolare dello Sposalizio della Vergine (Raffaello)
Schizzo giovanile improvvisato.
3 – Addio, Mignon!… fa core!
Pagina originale a stampa dello spartito Mignon di Ambroise Thomas, Edizione Ricordi di Milano
4 – Addio, Mignon!… fa core!
Pagina identica alla precedente nei caratteri e nei difficili segni musicali copiata a mano dall’originale spartito
edito da Ricordi di Milano, su nuovo foglio bianco pentagrammato.
5 – Altra pagina musicale copiata a mano.
Nella parte superiore termina la manoscritta aria Salve, dimora casta e pura, dall’opera Faust di Charles Gounod.
Nella parte inferiore inizia la manoscritta romanza Spirto gentil dall’opera La Favorita di Gaetano Donizetti.
6 – Una lobelia per te.